Startup e PMI: una lista di strumenti disponibili per finanziare il digitale
Il panorama italiano è caratterizzato da numerose startup e PMI che operano nel mondo digitale e che spesso incontrano problemi di finanziamento, pur avendo a disposizione diversi strumenti funzionali all’ottenimento delle risorse necessarie per partire o a consolidarsi nel sistema economico nazionale.
In particolare, le startup possono accedere al corporate venture capital, al venture capital e alle risorse finanziarie concesse dai business angel. Le piccole e medie imprese a loro volta possono ricorrere alla finanza alternativa, ai minibond ed al crowdfunding.
Un ruolo rilevante, per il finanziamento delle realtà innovative, lo gioca anche la finanza agevolata, ovvero l’insieme dei contributi pubblici, dai bandi regionali ai Fondi europei. Da non sottovalutare anche il ruolo delle banche del territorio, che possono supportare le imprese a reperire questi fondi.
In tale contesto assume sempre più rilevanza il fintech, tecnologia applicata alla finanza, che gioca un ruolo fondamentale nella semplificazione delle procedure per accedere ai finanziamenti.
Sono numerose le opportunità di finanziamento per le startup digitali. Citavamo inizialmente il Corporate Venture Capital, ossia il finanziamento di big corporate a favore di giovani startup: negli ultimi due anni a livello europeo, le operazioni di corporate venture capital hanno quadruplicato il proprio valore, passando da 1,2 miliardi di euro a più di 4. Il motivo di questa crescita è da individuare nell’interesse delle grandi imprese di cercare con costanza soluzioni digitali innovative, preferendo abbandonare costosi e articolati piani di R&D interni, non sempre forieri di soluzioni, preferendo quindi cercare nuove soluzioni digitali all’esterno, tramite il lancio di call a giovani startup.
Un altro strumento di finanziamento delle startup digitali è il venture capital. In Italia sono aumentate le operazioni di VC realizzate da fondi autorizzati, facilitate anche dall’ingresso nel mercato del venture capital nazionale di Cassa Depositi e Prestiti. Tuttavia, ancora esiste una enorme distanza, sia in termini di operazioni che di valore complessivo dei finanziamenti, tra l’Italia ed altri Paesi più startup friendly, come UK, Olanda e Paesi Scandinavi.
Anche il numero di operazioni di finanza agevolata è cresciuto negli ultimi anni, grazie a misure nazionali – come, ad esempio, Smart&Start di Invitalia – e regionali, così come le operazioni di seed financing chiuse grazie a piattaforme di crowdfunding.
A questo si aggiunge l’impegno dei club di business angels: imprenditori e professionisti che investono direttamente e personalmente all’interno delle startup, in particolare ad esempio, IAG, Italian Angels for Growth.
Per finanziare l’innovazione esistono anche gli strumenti della finanza alternativa, ovvero quella che avviene attraverso canali disintermediati, che fanno leva direttamente su risparmiatori, gestori di masse, fondi d’investimento, fondi professionali. Sono molto interessanti due ambiti relativi alla raccolta di risorse finanziarie per le PMI italiane: i minibond, ovvero il ricorso al mercato mobiliare per il collocamento di titoli di debito come obbligazioni e cambiali finanziarie per importi fino a € 50 milioni; il crowdfunding, ovvero l’opportunità di raccogliere capitale su portali Internet dedicati, nelle varie forme consentite (reward, lending, equity).
Nell’ambito del Piano Transizione 4.0 del MIMIT (Ministero delle Imprese e del Made in Italy) esistono diversi contributi dedicati a R&D, innovazione, formazione 4.0 e a investimenti produttivi. Come emerge dall’indice DESI (che misura la digitalizzazione degli stati UE), negli ultimi anni questi contributi hanno funzionato bene e migliorato la capacità di integrazione delle tecnologie digitali nel nostro Paese.
Gli investimenti in digitale ed innovazione sono la migliore arma che le aziende hanno a disposizione per aumentare il proprio livello di competitività e gettare le basi per una redditività futura sul lungo periodo. La finanza agevolata diventa pertanto uno strumento importante che abilita tali investimenti e ne migliora ulteriormente la competitività, dato che è in grado di abbatterne significativamente il costo.
Per chi fa impresa, le banche del territorio mantengono un ruolo rilevante grazie alla disponibilità di Fondi europei e strumenti finanziari innovativi, come ad esempio i cosiddetti Fondi dei Fondi, rivolti a progetti di innovazione e ricerca, alla transizione digitale, all’efficientamento energetico, alla riqualificazione urbana, alla crescita sostenibile e al sostegno alle imprese per aumentarne la dimensione e la competitività. Solo per citarne alcuni: Fondo Ricerca e Innovazione, Fondo crescita sostenibile.